Ricordare Melissa in occasione dell’attentato che distrusse per sempre la sua giovane vita, ripercorrere le drammatiche ore di quel 19 maggio di undici anni fa, è come gettare sale su una ferita che non si richiude. È un dolore che non passa, che non deve passare.
Perché fu incommensurabile la perdita, tragico il modo in cui avvenne; infinita la tristezza per ciò che sarebbe potuto essere e che non sarà, folli le non ragioni che la causarono.
Melissa manca, manca come l’aria a Massimo e a Rita, i suoi meravigliosi genitori; manca alle sue amiche e compagne di scuola, alcune di loro indelebilmente segnate nel corpo e nell’anima dall’esplosione dell’ordigno che le ferì, lasciandole miracolosamente vive. Manca a una Comunità che conserverà per sempre il suo volto di bambina.
Melissa manca ma vive.
E continuerà a vivere nel cuore di chi non la dimentica.